Documenti finora sconosciuti arricchiscono l’Archivio di Torre del Lago

Il costante impegno profuso dalla Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini di Torre del Lago, è premiato da nuove acquisizioni di documenti autografi, manoscritti musicali e lettere del maestro finora sconosciuti.

Si tratta di lettere, appunti scritti di proprio pugno da Puccini e libretti originali delle sue opere liriche; tra questi un libretto che la Fondazione ha comprato all’incanto, contenente alcuni scritti del Maestro indirizzati alla famiglia della madre, Albina Magi, a partire dal 1898; da una nota casa d’aste proviene un lotto di manoscritti musicali per pianoforte e organo, che costituiscono le parti mancanti di composizioni già custodite presso l’archivio.

L’arricchimento dell’archivio cresce anche grazie alla generosa iniziativa dei privati. Una minuta autografa e alcuni libretti d’opera dell’epoca sono stati infatti donati da Luciano Birghillotti, che ha devoluto alla Fondazione anche un ritaglio del quotidiano «La Nazione» del novembre 1924, giorno successivo alla scomparsa dell’operista, e un telegramma autografo ricevuto in eredità dal nonno – capostazione a Capalbio nei primi decenni del Novecento, presso il quale il compositore si recava ogni settimana per inviare le sue comunicazioni – che Puccini spedì dal paese toscano al drammaturgo e librettista Giovacchino Forzano per avvertirlo che avrebbe assistito alla prova di un’opera al Teatro Regio di Torino; Sandra Nicolini, invece, ha donato una rivista storica, il numero unico pubblicato con la «Gazzetta Mondana» in occasione della scomparsa del compositore, avvenuta nel 1924.

La dimensione più intima, quella delle sue relazioni sentimentali, emerge nei sette ritagli di quotidiani sui quali l’operista scrisse degli appunti relativi alla triste vicenda di Doria Manfredi: questi frammenti, rinvenuti tra le carte dell’ammiraglio Luigi Romani, che li ha restituiti con piacere alla Fondazione, possono contribuire a gettare un po’ di nuova luce sul Puccini uomo, marito e amante. A darci la possibilità di indagare, parallelamente alla produzione artistica, anche la sfera privata del musicista, un fondo composto da una ventina di lettere e memorie, anche queste contenenti commenti autografi relativi alla storia della Manfredi, che la Fondazione ha invece acquistato presso il mercato antiquario.

Infine, ad integrare un fondo già presente in archivio, acquistato da Simonetta Puccini, due lettere che Giacomo scrisse all’amico e pittore Ferruccio Pagni, donate da Mauro Masini. Quella tra l’operista lucchese e l’artista livornese, che frequentò l’Accademia delle belle arti di Firenze sotto la guida di Giovanni Fattori, fu un’amicizia profonda e di lungo corso, iniziata nel 1891 proprio sulle rive del lago di Massaciuccoli, dove Puccini abitava e dove Pagni amava dipingere le sue tele.

L’Archivio Puccini, conservato presso la Villa Museo Puccini di Torre del Lago, custodisce oltre 28.500 pezzi tra missive, fotografie, documenti amministrativi, musica manoscritta e a stampa oltre a carteggi famigliari e professionali del Maestro. Un patrimonio già consistente, dichiarato fondo di interesse storico dal Ministero della Cultura, che la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, ormai da molti anni, si sta impegnando a ricostruire e ad integrare, riacquisendo tutte quelle carte finora sconosciute.

rdn

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