A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 il mondo dello spettacolo dal vivo si è fermato. Non era mai successo che teatri, cinema, sale da concerto, festival sospendessero a tempo indeterminato la loro attività.
Questa clamorosa situazione ha risvolti artistici, sociali e occupazionali gravissimi. E una pesante ricaduta anche nell’economia dell’indotto. Musicisti, attori, ballerini, registi, scenografi, personale artistico e tecnico si sono trovati all’improvviso nell’impossibilità di esprimersi e di lavorare. Al pubblico, privato dell’accesso a spazi che garantiscano diffusione culturale, è stato negato un diritto costituzionale. Il settore dello spettacolo dal vivo sta subendo il più grave attacco dalla Seconda guerra mondiale.
Consapevoli dell’importanza di tutelare la sanità dei cittadini, chiediamo al Governo quando deciderà di riaprire i servizi turistici, come la ristorazione all’aperto e l’ospitalità alberghiera, di autorizzare anche lo svolgersi di manifestazioni artistiche all’aperto, con le stesse precauzioni sanitarie e di distanziamento sociale.
Uno stop più lungo rischia di essere fatale per un comparto artistico che è da sempre un fiore all’occhiello dell’Italia e un punto di riferimento per tutto il mondo.
Chiediamo, infine, che il Ministero competente assicuri a tutte le istituzioni di produzione e diffusione dello spettacolo dal vivo le risorse necessarie per affrontare questo periodo di transizione e di sostenere le forze artistiche. Nessun artista deve sentirsi escluso.

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