Un libro di grande formato su Luchino Visconti e quattro monografie dedicate a Carlo Carrà, Ezio Frigerio, Renato Guttuso e Alfred Roller.

Come tutti gli anni, nel ridotto dei palchi “Arturo Toscanini”, al Teatro alla Scala, gli Amici della Scala presentano i nuovi libri. Quest’anno il libro di grande formato della collana “Sette Dicembre” è dedicato a Luchino Visconti.

La pubblicazione indaga l’intera produzione del regista negli ambiti del cinema, teatro, melodramma e danza. Il corredo iconografico segue un percorso cronologico che prende l’avvio dagli esordi accanto a Jean Renoir nel 1935, sino alla vigilia della morte, con l’Innocente (1976).

Le monografie sono dedicate a due illustri pittori antitetici tra di loro: Carlo Carrà e Renato Guttuso. Alfred Roller ci conduce alla stimolante atmosfera di rinascita culturale viennese della prima metà del Novecento; un ampio saggio critico e una completa cronologia degli spettacoli ampliano l’analisi. Alla Scala mise in scena il suo spettacolo più famoso, Il cavaliere della rosa di Strauss. Ezio Frigerio è omaggiato con una completa monografia sugli spettacoli realizzati alla Piccola Scala (pure in qualità di costumista) e al Teatro alla Scala.

Le pubblicazioni rinnovano gli studi degli Amici della Scala nel campo dello spettacolo, con inediti e nuove finestre aperte alla ricerca. Le monografie sugli artisti sono curate da Vittoria Crespi Morbio.

VISCONTI – Cinema Teatro Opera

Aristocratico e comunista, tiranno sul lavoro e uomo sensibile ai problemi sociali, Luchino Visconti (Milano, 1906 – Roma, 1976) dedicò una metà della propria vita a mondanità e corse ippiche e l’altra metà a una strenua opera di rinnovamento artistico, distribuendosi tra teatro di prosa, teatro lirico e cinema. I tre ambiti si intersecano continuamente e comunicano l’uno con l’altro scambiandosi temi d’indagine, soluzioni formali, metodi di lavoro. Visconti ha ribaltato convenzioni e categorie producendo una sintesi personalissima, il cui potere di scandalo e di fascinazione non si è mai esaurito. Questo libro ne ripercorre l’arte in tutte le sue diramazioni, attraverso una lettura critica e una spettacolare raccolta di immagini.

Monografie

Edite dagli Amici della Scala, documentano e approfondiscono il lavoro dei quattro artisti al Teatro alla Scala.

Protagonista della stagione pittorica futurista e poi metafisica, Carlo Carrà si è accostato due volte al teatro musicale: a metà degli anni Trenta con La bohème di Puccini, pensata per il Teatro alla Scala e nel 1957 con il balletto La lampara del giovane Franco Donatoni. Il pittore trasferisce in scena un tipico paesaggio delle sue celebri marine, i valori strutturali e l’equilibrio dei toni predominano anche sul palcoscenico.

Quattro allestimenti che hanno fatto la storia della Scala: Simon Boccanegra di Verdi, Falstaff di Verdi, Lohengrin di Wagner e Le nozze di Figaro di Mozart si devono al genio di Giorgio Strehler, ma prendono forma grazie all’ “occhio assoluto” di Ezio Frigerio: un occhio che misura e doma lo spazio, regole, proporzioni, calibra rapporti e dona al palcoscenico una fantasia poetica. Dapprima costumista, poi scenografo, Frigerio collabora con la Scala da più di cinquant’anni.

Per Renato Guttuso fare teatro fu non soltanto uno sbocco della creatività, ma anche un’occasione di impegno civile vissuta fianco a fianco con altri protagonisti della cultura italiana come Moravia, Gavazzeni, De Filippo, Rota, Berio e Milloss. I quattro allestimenti di Guttuso per la Scala testimoniano l’incisività del suo linguaggio scenico, la coerenza con lo stile pittorico e con un mondo poetico pervaso di tragicità sia nel melodramma sia nel balletto.

Esponente della Secessione viennese, responsabile della rivista «Ver Sacrum» che ne è l’organo ufficiale, direttore della Scuola di arti applicate, Alfred Roller è tra i riformatori della messinscena operistica e di prosa, insieme a personalità come Mahler e Reinhardt. Al Teatro alla Scala destano ammirazione le sue scene per Il cavaliere della rosa e Strauss vorrà ancora Roller con sé per le proprie creazioni all’Opera di Vienna, in particolare per La donna senz’ombra. 

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8 novembre 2019