Jean-Louis Grinda firma una stagione nel segno della migliore tradizione operistica monegasca.
Di Alessandro Mormile
La stagione lirica dell’Opéra di Montecarlo, come sempre ricca, si apre quest’anno nel segno di Donizetti con Lucia di Lammermoor nell’allestimento firmato da Jean-Louis Grinda per la New National Theatre Fondation di Tokyo, con protagonista la diva Olga Peretyatko.
Grinda, intraprendente e dinamicissimo direttore del teatro monegasco, firmerà anche il nuovo allestimento de La bohème di Puccini (in coproduzione con l’Opera Royal di Muscat negli emirati arabi, dove ha appena debuttato) e la ripresa di quello della Traviata di Verdi, che concluderà la stagione con un cast di alto livello: Ermonela Jaho, Violetta, Francesco Demuro, Alfredo, e Simone Piazzola, Germont.
Due le opere in forma di concerto, La damnation de Faust di Berlioz, con Erwin Schrott, Jean-François Borras e Sophie Koch, e Il Pirata di Bellini, che vedrà il debutto di Anna Pirozzi nel ruolo di Imogene e di Celso Albelo in quello di Gualtiero.
Atteso è anche l’allestimento di Street Scene di Kurt Weill, così come il ritorno di Cecilia Bartoli, che ha consolidato negli anni le sue presenze nel teatro del Principato di Monaco, dove ha fondato l’ensemble strumentale con strumenti originali, Les Musiciens du Prince, che spesso accompagna la diva nelle sue tournée in tutto il mondo, per concerti ed opere, anche al Festival di Salisburgo.
La Bartoli sarà questa volta impegnata in Rossini, come Contessa Adele ne Le comte Ory, che vedrà il debutto, nel ruolo del titolo, dell’affermato tenore russo Maxim Mironov. L’allestimento, firmato da Patrice Caurier e Mosche Leiser, proviene dall’Opernhaus di Zurigo.
Fra le molti iniziative delle quali l’Opéra di Montecarlo si è fatta promotrice c’è anche la Fipac-Monaco (Formation internationale professionnelle des artistes de choeur), una originale iniziativa, unica in Europa, creata dall’Opéra di Montecarlo con il sostegno del Comune di Monaco e del Rotary Club di Monaco, che giunge alla sua terza edizione, rinsaldando un progetto che ha già dato considerevoli frutti. Nata da un’idea di Jean-Louis Grinda, direttore del teatro monegasco – Eline De Kat ne è direttrice artistica e Christian Tourniaire il direttore pedagogico – Fipac intende offrire, ad un rosa di giovani cantanti già diplomati e preselezionati, la formazione di prestigiosi docenti appartenenti alle più diverse discipline e il perfezionamento necessario a rinnovare le proprie competenze utili alla creazione di nuove generazioni di artisti di coro.
Il programma formativo, attraverso il lavoro con artisti rinomati, la partecipazione alle prove del Coro dell’Opéra di Montecarlo durante le produzioni (con stages sul palco, sia nel corso della stagione lirica monegasca che in quella estiva delle Chorégies d’Orange) e lezioni che coinvolgono gli studenti a tutti i livelli, con ore dedicate alla tecnica individuale, alla cultura corale, alla conoscenza dei più diversi repertori, alla formazione scenica e molto altro ancora, prevede, per l’annata 2018-2019, tredici sessioni di tre/quattro giorni per complessive 420 ore di studio, con inizio delle attività formative previsto per il prossimo ottobre 2019.