Dal 5 luglio al 2 settembre il festival internazionale 2022

Novanta concerti, tredici prime assolute, sei percorsi tematici, trentuno corsi e quattro laboratori: è la sintesi del nutrito e variegato programma dell’Accademia Chigiana di Siena.

Il tema conduttore dell’intera rassegna, etichettata con “From Silence” (“Dal silenzio intende sottolineare il percorso di ciascuno di noi verso un nuovo modo di ascoltare, la ricerca di spazi nuovi per entrare in rapporto con l’evento sonoro. L’idea è un’appendice al periodo difficile vissuto, caratterizzato dal susseguirsi di lunghi lockdown, in cui tanta parte della musica e dello spettacolo dal vivo sono stati avvolti dal silenzio e dall’impossibilità di produrre.

In questo festival chigiano, è protagonista la metafora del rapporto tra il suono e il silenzio, in una nuova consapevolezza dell’importanza dell’uscita progressiva dalla condizione di privazione dell’ascolto collettivo, stavolta vissuto in un rapporto fecondo, inaspettato, inedito e inaudito con la musica e con l’arte. Tale fil rouge, si ritrova nei titoli di molte serate e di molti brani in cartellone, dalle antiche polifonie di Gesualdo a The sound of silence nella rilettura di Philip Glass, ancorché nel concerto di apertura (Chiesa di Sant’Agostino, 5 luglio) intitolato “Dal Silenzio”, con protagonista l’ORT – Orchestra della Toscana, diretta da Yoichi Sugiyama, affiancata dal Chigiana Percussion Ensemble. La serata è in sintonia con il focus dell’edizione 2022 dedicato a Luigi Nono, di cui sarà eseguita No hay caminos hay que caminarAndrej Tarkowskij. A completare il programma inaugurale, l’esecuzione della Sinfonia n. 4 di Gustav Mahler nella versione da camera Erwin Stein, interpretata dal soprano Sarah Wegener, tra le più grandi interpreti mahleriane di oggi.

La direzione artistica di Nicola Sani porta nella cittadina toscana e nei luoghi più suggestivi del territorio senese interpreti internazionali, ensemble, formazioni orchestrali, nuove produzioni, percorsi inediti e giovani talenti provenienti da ogni parte del mondo. Un’attenzione particolare è alla parità di genere, al sostegno delle fasce più deboli e delle condizioni di difficoltà e disagio, all’accesso dei giovani al mondo dello spettacolo per permetter loro esprimere al meglio le proprie potenzialità.

Tra le novità di rilievo dedicate all’opera lirica, Il signor Bruschino ossia il figlio per azzardo di Rossini (Teatro dei Rinnovati, 29 luglio), su regia di Lorenzo Mariani, con i giovani allievi e l’Orchestra Senzaspine di Bologna. Per il periodo barocco e a chiusura del festival (2 settembre), si presenta in forma di concerto la Serenata per tre voci e strumenti La Senna festeggiante RV 693 di Antonio Vivaldi (Chiesa di Sant’Agostino), serata realizzata in collaborazione con il Mozarteum di Salisburgo.

Info e biglietteria

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Roberto Del Nista