Cremona ha ricordato il ventesimo anniversario della morte di un suo celebre artista lirico: il basso Giuseppe Modesti. Lo ha fatto con alcune iniziative particolari a lui dedicate.
La prima delle quali all’ADAFA, il 24 novembre, nel corso della quale Roberto Codazzi – critico musicale de “La Provincia” – ed Evelino Abeni – biografo di Modesti – hanno proposto all’ascolto, attraverso una cospicua discografia (realizzata in sala d’incisione e da registrazioni dal vivo, non poche delle quali relative a rappresentazioni operistiche alla “Scala” o radiotrasmesse da radio-RAI) la voce e l’arte interpretativa del basso cremonese.
Successivamente, il 2 dicembre al Teatro Filo, si è tenuto un concerto in cui sono stati interpretati brani e pagine da “La sonnambula” e da “Oberto, conte di San Bonifacio”; due opere che hanno occupato un posto importante nel percorso artistico di Modesti. Nel concerto organizzato dal Coro Lirico “Ponchielli-Vertova” si sono esibiti – oltre al coro – il basso Frano Lufi, i soprano Stefania Ferrari e Choi Hansol, il mezzosoprano NadijaPetrenko, il tenore Im Suntae. Ha diretto Patrizia Bernelich. Al pianoforte Michelangelo Rossi. Ha presentato Roberto Codazzi. Il concerto ha avuto il patrocinio del Comune di Cremona. Apprezzamenti e tanti applausi da parte del pubblico presente.
Anche il Teatro Ponchielli ha voluto ricordare Modesti, dedicandogli le rappresentazioni di “Sonnambula” nella stagione lirica 2019/2020. Nel programma di sala è stata inserita una nota – a cura di Evelino Abeni – che ricorda la presenza del basso, quale Conte Rodolfo, nella memorabile edizione dell’opera belliniana, messa in scena alla Scala nel 1955 con la Callas grande protagonista, il tenore Cesare Valletti nella parte di Elvino, la direzione di Leonard Bernstein e la regia di Luchino Visconti.
Iniziative che hanno reso bei ricordi di Giuseppe Modesti, un artista che possedeva – come si è sottolineato in diverse recensioni della critica – mezzi vocali ed interpretativi in perfetta antitesi con il suo cognome.